08/01/15

La civiltà minoica

Molto più conosciuta della civiltà cicladica è la civiltà minoica, sviluppatasi sull'isola di Creta tra il 2000 e il 1450 a.c. Creta è la più grande isola greca e una delle più grandi di tutto il mediterraneo:  tanto la fertilità della sua terra, ricca di viti ed ulivi, quanto la sua posizione strategica, la resero in poco tempo il centro commerciale e politico della civiltà egemone del Mediterraneo.


L'isola di Creta ed i suoi
principali siti archeologici.

Da molti definito come la "Culla della civiltà Greca", questo popolo ha affascinato ,a partire dal secolo scorso, numerosi studiosi e appassionati, primo fra tutti l'inglese Evans che qui si consacrò come uno dei più grandi archeologi di sempre . Basandosi proprio sui reperti archeologici rinvenuti (oggetti decorativi, ceramiche et cetera), molti archeologici hanno provato a fornire una scansione cronologica molto dettagliata, riassumibile, molto semplicisticamente, in due macro-periodi:

- Periodo Prepalaziale dal 2000 a.c al 1700 a.c, corrispondente a un primo periodo di sviluppo fino alla probabile eruzione di Santorini; 
- Periodo Palaziale dal 1700 a.c fino al 1450 a.c, comprendente il periodo di massimo splendore e la decadenza finale.

Il periodo Palaziale, considerato l'età d'oro della società minoica, ebbe inizio dopo un terribile cataclisma naturale, con ogni probabilità un terremoto che avrebbe distrutto tutti i palazzi costruiti nei secoli precedenti: nella nuova età, questi edifici vennero ricostruiti ancora più sfarzosi e imponenti di prima. 

Affresco di alcune sacerdotesse nel palazzo di Cnosso: la venerazione della Dea dei Serpenti
era riservata solo a persone del gentil sesso.

L'importanza del palazzo è testimoniata dal famosissimo scavo archeologico di Cnosso ed anche dal meno noto sito di Festo: il palazzo non era un mero nucleo abitativo residenziale, bensì il centro politico, sociale, economico e persino religioso dei cretesi, riassunto perfettamente nelle definizioni di "Città Palazzo" e "Civiltà Palaziale": vi erano la residenza del re , stanze dei cortigiani, cortili per la pratica della Taurocatapsia, vale a dire il salto acrobatico su un toro, piccoli santuari destinati al culto della Dea Madre, celebrato dalle sacerdotesse di sesso femminile e anche magazzini adibiti a conservare le provviste.

Il famoso Disco di Festo: le iscrizioni in minoico, nonostante
le ipotesi non manchino, non sono state ancora decifrate.

Come già visto, i Cretesi introdussero la scrittura in Grecia, testimoniato dalle tavolette in lineare A e in lineare B. Il carattere così evoluto della civiltà era probabilmente legato alla loro florida attività mercantile: le loro navi all'avanguardia erano ideali per il commercio marittimo e riuscivano a spingersi fino all'Asia minore e alla Spagna, dove commerciavano beni di lusso (zafferano,spezie varie, profumi) ,materiali preziosi (lapislazzuli,oro) e i famosissimi gioielli di fattura cretese. I rapporti commerciali ,intrattenuti anche con le altre isole circostanti e con la Grecia continentale, contribuirono allo sviluppo di una grande potenza economica.


Uno delle tante ricostruzioni
di una nave cretese.

La talassocrazia, ossia l'egemonia marittima  imposta sul mar Egeo, fu messa in discussione dalle invasioni indoeuropee provenienti dall'est, datate proprio XV secolo a.c: i Micenei in particolare sottomisero la civiltà Minoica, dalla quale ereditarono le tecniche di lavorazione dei metalli e la scrittura. Si ritiene che i Cretesi non fossero affatto un popolo guerriero e bellicoso: le armi ritrovate presentano delle impugnature molto scomode che ne impedivano l'utilizzo per scopi militari, consentendo il loro impiego solo in alcuni rituali religiosi, e i palazzi erano del tutto privi di mura difensive.

Creta è infine anche la patria di grandi miti: terra natale di Zeus, avrebbe ospitato il mitico re Minosse, il Minotauro, Dedalo e il figlio Icaro. Inoltre uno dei più affascinanti misteri dell'antichità, Atlantide, pare essere direttamente collegato con Creta e in particolare con l'eruzione vulcanica del XVIII secolo a.c.





04/01/15

Le sette meraviglie del mondo antico

Sette è da molti  considerato un numero perfetto. Evidentemente anche per gli antichi che individuarono sette edifici rinomati per la loro bellezza e passati alla storia come "Le sette meraviglie del mondo antico". Non ci è lecito sapere chi abbia per primo introdotto questa catalogazione, anche se il primo elenco canonico appartiene a Antipatro di Sidone, poeta greco del II secolo a.c.

Particolarità di queste costruzioni è che tutte, eccezion fatta per la Piramide di Cheope, sono giunte a noi solo tramite ricostruzioni: ogni meraviglia è andata infatti distrutta per un motivo diverso. Le Meraviglie (in greco Taumata) non erano solo in Grecia e in Egitto, ma anche in Asia Minore e in Mesopotamia (l'attuale Iraq).



Con i suoi 146 metri è stata la più alta costruzione umana per molto tempo.
Visitata da moltissimi turisti ogni anno, è il simbolo dell'intero Egitto.

La meraviglia più famosa è senz'altro la Piramide di Cheope, enorme costruzione piramidale progettata come dimora ultraterrena del faroene Khufu, per l'appunto Cheope in greco. Situata nell'altopiano di Giza, si stima che sia stata costruita attorno alla metà del terzo millennio a.c, essendo pertanto la meraviglia più antica, oltre che l'unica superstite.

I Giardini pensili erano famosi per le
loro rose freschissime e profumate. Il paesaggio paradisiaco è stata spesso
utilizzata come scenario in molte opere liriche importanti.

I Giardini pensili di Babilonia, complici senza dubbio le raffigurazioni ipotizzate, sono una delle più affascinanti e misteriose meraviglie. Il greco Erodoto e il latino Giuseppe Flavio ci hanno fornito alcune descrizioni della Meraviglia, descrivendo enormi giardini a più piani collegati da sistemi di irrigazione estremamente sofisticati. Gli stessi storici ci hanno riferito che i giardini furono fortemente voluti dal re Nabucodonosor II verso la fine del VI secolo a.c. Nonostante ciò, non tutti gli storici concordano sulla reale esistenza di questa mirabile costruzione, soprattutto in funzione della totale assenza di reperti archeologici.

Fidia, il più importante sculture greco, realizzò anche altre statue
crisoelefantine, prima fra tutte l'Atena Parthenos del Partenone.

La terza meraviglia antica è la maestosa Statua di Zeus ad Olimpia, che porta la firma di uno dei più grandi scultori greci:  Fidia. La statua probabilmente andò bruciata in un incendio oppure, come molte sculture pagane, venne fusa per ricavarne l'oro presente. Secondo le fonti più attendibili, ossia Strabone e Pausania il periegeta, la statua era alta dodici metri e rappresentava un enorme "padre degli Dei" che aveva nella mano sinistra una piccola Nike, la dea della vittoria, e nella destra uno scettro d'oro con un'aquila. La Statua di Zeus era una statua crisoelefantina: oltre alle lamine d'oro utilizzate per il peplo e altri dettagli, Fidia utilizzò il pregiatissimo avorio, sul quale scolpì anche scene di miti ed eroi, come spesso avveniva per molti frontoni e metope dell'epoca.

Probabile aspetto del tempio di Artemide ad Efeso.

Il Tempio di Artemide si trovava ad Efeso nella Ionia, attuale turchia. Distrutto definitivamente da un incendio, era stato ricostruito molte volte, probabilmente sette, come testimoniano Plino il Vecchio e soprattutto gli scavi archeologici che sembrano concordare con lo storico romano. Si ritiene anche che il filosofo Eraclito abbia vissuto tra le colonne di questo tempio.



Il Mauseleo di Alicarnasso era destinato alla sepoltura del satrapo Mausolo e della moglie/sorella Artemisia. Venne costruito verso il IV secolo a.c ed impegnò molti tra i più importanti architetti e artisti dell'epoca: i materiali pregiati con cui venne costruito furono riutilizzati nel XV secolo d.c per altri edifici, mentre alcuni resti, come fregi e decorazioni frontonali, sono stati miracolosamente ritrovati negli ultimi due secoli. Il termine mausoleo è diventato sinonimo di tomba magnifica e memorabile.



Il Faro di Alessandria fu, con ogni probabilità, invece il più antico grattacielo del mondo. Sempre Giuseppe Flavio racconta che era alto più di 130 metri e serviva a guidare le navi attraverso la luce emessa dalle lastre di bronzo che lo costituivano. Con ogni probabilità aveva due o tre piani, alla cui cima si trovava la statua di uno tra Zeus, Poseidone ed Elio Apollo. Rimase in funzione fino al XIV secolo, distrutto da un terremoto: anche per la sua longevità ci sono giunte molte più descrizioni rispetto ad altre Meraviglie. Curiosità: il termine Faro deriva dall'isola di Pharos su cui fu realizzata la gigantesca costruzione.

Una delle tante ricostruzioni del colosso.

Il Colosso di Rodi fu un imponente statua votiva raffigurante Elios,il dio del sole: alta oltre 33 metri, venne realizzata nel III secolo a.c per celebrare la vittoria sul re macedone Demetrio e la fine dell'assedio dell'isola , ma cadde, causa un terremoto, dopo soli cinquant'anni circa. Il termine colosso deve proprio a questa statua il suo significato di opera gigantesca e mastodontica. Sulla base di alcune testimonianze del solito Strabone, ci sono moltissime ricostruzioni: si pensa, per esempio, che la statua bronzea fungesse anche da faro. Recenti indagini hanno bocciato la ricostruzione della statua del dio intento a mantenere una torcia, poiché,considerate le notevoli proporzioni, la posizione della statua doveva necessariamente essere statica, simile ai kouroi della scultura greca arcaica. Gli stessi studiosi si discostano anche dall'ubicazione tradizionale: è probabile che la statua non si trovasse nei pressi del porto, bensì nelle zone prospicienti la chiesa di San Giovanni .Comunque sia, dopo il terremoto la statua rimase a terra fino al VII secolo d.c, quando gli Arabi depredarono i preziosi resti del colosso. L'isola di Rodi è legata indissolubilmente alla statua del colosso: più volte si è parlato di un eventuale ricostruzione del simbolo di un'intera popolazione. L'idea di una statua così possente ha stuzzicato le menti di molti artisti, come quella di Sergio Leone, regista del Peplum intitolato proprio "Il colosso di Rodi".

Recentemente, per la precisione il sette luglio del 2007, sono stati eletti altri sette famosissimi monumenti costruiti dopo l'anno zero. Ecco spiegato il motivo per cui il Colosseo di Roma non era considerato una delle sette meraviglie del mondo antico.