Da molti definito come la "Culla della civiltà Greca", questo popolo ha affascinato ,a partire dal secolo scorso, numerosi studiosi e appassionati, primo fra tutti l'inglese Evans che qui si consacrò come uno dei più grandi archeologi di sempre . Basandosi proprio sui reperti archeologici rinvenuti (oggetti decorativi, ceramiche et cetera), molti archeologici hanno provato a fornire una scansione cronologica molto dettagliata, riassumibile, molto semplicisticamente, in due macro-periodi:
- Periodo Palaziale dal 1700 a.c fino al 1450 a.c, comprendente il periodo di massimo splendore e la decadenza finale.
Il periodo Palaziale, considerato l'età d'oro della società minoica, ebbe inizio dopo un terribile cataclisma naturale, con ogni probabilità un terremoto che avrebbe distrutto tutti i palazzi costruiti nei secoli precedenti: nella nuova età, questi edifici vennero ricostruiti ancora più sfarzosi e imponenti di prima.
Affresco di alcune sacerdotesse nel palazzo di Cnosso: la venerazione della Dea dei Serpenti era riservata solo a persone del gentil sesso. |
L'importanza del palazzo è testimoniata dal famosissimo scavo archeologico di Cnosso ed anche dal meno noto sito di Festo: il palazzo non era un mero nucleo abitativo residenziale, bensì il centro politico, sociale, economico e persino religioso dei cretesi, riassunto perfettamente nelle definizioni di "Città Palazzo" e "Civiltà Palaziale": vi erano la residenza del re , stanze dei cortigiani, cortili per la pratica della Taurocatapsia, vale a dire il salto acrobatico su un toro, piccoli santuari destinati al culto della Dea Madre, celebrato dalle sacerdotesse di sesso femminile e anche magazzini adibiti a conservare le provviste.
Il famoso Disco di Festo: le iscrizioni in minoico, nonostante le ipotesi non manchino, non sono state ancora decifrate. |
Come già visto, i Cretesi introdussero la scrittura in Grecia, testimoniato dalle tavolette in lineare A e in lineare B. Il carattere così evoluto della civiltà era probabilmente legato alla loro florida attività mercantile: le loro navi all'avanguardia erano ideali per il commercio marittimo e riuscivano a spingersi fino all'Asia minore e alla Spagna, dove commerciavano beni di lusso (zafferano,spezie varie, profumi) ,materiali preziosi (lapislazzuli,oro) e i famosissimi gioielli di fattura cretese. I rapporti commerciali ,intrattenuti anche con le altre isole circostanti e con la Grecia continentale, contribuirono allo sviluppo di una grande potenza economica.
La talassocrazia, ossia l'egemonia marittima imposta sul mar Egeo, fu messa in discussione dalle invasioni indoeuropee provenienti dall'est, datate proprio XV secolo a.c: i Micenei in particolare sottomisero la civiltà Minoica, dalla quale ereditarono le tecniche di lavorazione dei metalli e la scrittura. Si ritiene che i Cretesi non fossero affatto un popolo guerriero e bellicoso: le armi ritrovate presentano delle impugnature molto scomode che ne impedivano l'utilizzo per scopi militari, consentendo il loro impiego solo in alcuni rituali religiosi, e i palazzi erano del tutto privi di mura difensive.
Creta è infine anche la patria di grandi miti: terra natale di Zeus, avrebbe ospitato il mitico re Minosse, il Minotauro, Dedalo e il figlio Icaro. Inoltre uno dei più affascinanti misteri dell'antichità, Atlantide, pare essere direttamente collegato con Creta e in particolare con l'eruzione vulcanica del XVIII secolo a.c.