26/04/16

Appunti etimologici VI- I derivati di Cor

Uno dei simboli più comuni della civiltà occidentale è senza dubbio il cuore: le funzioni vitali che quest'organo svolge ininterrottamente hanno determinato la nascita di un vasto insieme di significati ad esso correlati. L'amore, la vita, la salute, dei quali il cuore è emblema per eccellenza, costituiscono degli archetipi che hanno avuto importanti esiti anche nel nostro vocabolario.

La radice cor dal latino cor, cordis è presente in termini utilizzati con larghissima frequenza, ma pochissime volte ci si rende realmente conto  della loro provenienza. Tra le parole maggiormente degne di attenzione devono essere segnalate coraggio, cordialità, corruzione e ricordo.

Una persona è cordiale, perché lascia che sia il cuore ad orientare le proprie azioni e a renderla amabile agli occhi altrui.

Il ricordo, latore di emozioni intense e spesso preambolo di ineffabile malinconia, indica il gesto di porre al vaglio del cuore pulsante esperienze passate, sia negative che positive.

La radice cor è facilmente rintracciabile anche in corrotto: il mancato funzionamento del cuore comporta conseguenze tutt'altro che apprezzabili. Ne consegue che un individuo corrotto si rivela una persona senza scrupoli ed ideali, che agisce solo in virtù dei propri meschini interessi.

Al contrario il coraggioso è per definizione colui che ha in dote un cuore grande e nobile: un uomo munito di coraggio combatte ostinatamente, con encomiabile pervicacia, proprio in nome di ciò che gli sta a cuore.