30/12/14

Ab Urbe Condita

21 Aprile 753: una data da fissare bene in mente. Il 21 Aprile di 753 anni prima del fatidico anno zero è nientepopodimenoche il Natale di Roma, un giorno sacro per gli antichi abitanti dell'Urbe. Ma qual è la vera origine della capitale di Italia?

Mosaico raffigurante Publio Virgilio Marone, autore
dell'Eneide.

Il problema della nascita di Roma arrivò ad interessare autori del calibro di Virgilio,Tito Livio ed Ennio, che ricondussero l'origine della loro amata patria alla leggenda più famosa del mondo, ossia la storia del fondatore eponimo di Roma, Romolo, e di suo fratello gemello, Remo. Ciò che non tutti sanno è che tale leggenda è legata anche con la guerra di Troia: Roma si sviluppò da un centro dell'antico Lazio (Latium Vetus) di origini troiane ossia Alba Longa.

La lupa trovò i gemelli ai piedi del famoso
Fico Ruminale. Grazie a questo episodio, il fico godette
di particolare importanza e sacralità presso i Romani.

Secondo la leggenda, dopo la vittoria di Enea sui popoli laziali, Ascanio, suo figlio, diede vita alla città di Alba Longa, la cui etimologia è probabilmente riconducibile al monte Albano sotto sui era stata fondata oppure ad una scrofa bianca, indicata come Alba, che partorì trenta porcellini. La tradizione afferma che la città passò nelle mani di circa dieci tiranni, l'ultimo dei quali fu Numitore,padre di Rea Silvia, che venne spodestato dal malvagio fratello Amulio. Rea Silvia fu costretta da quest'ultimo a prendere i voti e ad iniziarsi al culto della dea del focolare, Vesta: la donna divenne una vestale, speciale sacerdotessa il cui compito era quello di vigilare sul focolare sacro, rimanendo casta. Marte,dio della Guerra, si invaghì tuttavia della giovane e dalla loro unione nacquero i gemelli Romolo e Remo, che, abbandonati sulle rive del Tevere, vennero trovati e allattati da una lupa, prima di essere educati da un pastore locale. Divenuti grandi vennero a conoscenza della loro origine: uccisero Amulio e Numitore potè finalmente riprendersi il trono.

Romolo tracciò con l'aratro il Solco Primigenio, confine sacro e invalicabile di Roma.
    

Dopo questo avvenimento, Romolo e Remo decisero di fondare una nuova città, entrando in contrasto. Dopo aver interpretato alcuni segni del cielo, Romolo iniziò a costruire la futura Roma, non prima di aver delimitato un solco sacro, il Pomerio, da non oltrepassare. Remo, non curante del pericolo e indispettito per essere stato sconfitto dal fratello, non rispettò gli ordini del fratello e venne brutalmente ucciso. Da questa contesa familiare nacque Roma. Piccola curiosita: in Latino, mammella si dice Ruma. Secondo molti, questo particolare starebbe alla base dell'etimologia di Romolo e Remo, nonchè di Roma. Altra ipotesi etimologica ricondurrebbe il nome della città al fiume Tevere, il cui nome arcaico sarebbe Rumon

La leggenda rimane la leggenda: se non ci fosse quell'elemento mitico, la storia della fondazione non sarebbe sicuramente così affascinante. Gli studiosi credono che Roma sia il risultato di un lungo sinecismo tra le popolazioni laziali, ossia una fusione culturale ed etnica tra più stirpi. Inizialmente un piccolo villaggio di pastori e contadini, Roma emerse subito nel panorama laziale, complice l'ubicazione favorevole e strategica.

Il fiume Tevere permetteva diverse rapporti commerciali con altri popoli, quali Etruschi a nord e Greci a Sud. Un bene inestimabile dell'epoca era il sale, grandissima risorsa di Roma, utilizzato per il condimento e il mantenimento delle provviste. Inoltre la posizione privilegiata sui Setti colli permetteva di godere di una visuale tattica sul vasto Lazio e controllare eventuali pericoli nemici. Roma, la cui gloria è perdurata e continuerà a perdurare ancora nei secoli, non fu fatta in un giorno.